Il 2024 segna un anno cruciale per la Scuderia Ferrari, che si prepara a lasciare un imprinting indelebile nel mondo delle corse. L’affermazione alla seconda edizione di Le Mans consecutiva è, senza dubbio, un obiettivo raggiunto. Tuttavia, in mezzo ai festeggiamenti, la seconda posizione nel mondiale piloti e il terzo posto fra i costruttori pongono una certa amarezza nel cuore del Cavallino Rampante. Questa stagione ha svelato un potenziale enorme, una vettura che ha dimostrato di essere competitiva anche oltre il mitico tracciato di Le Mans. Scopriamo insieme i punti salienti e le sfide che attendono la Ferrari.
La 499P, dopo due anni di sfide e successi, ha raggiunto una nuova dimensione. La Scuderia Ferrari ha lavorato senza sosta, investendo in ottimizzazioni e affinamenti cruciali del veicolo. Sono stati attuati miglioramenti significativi nelle sospensioni e negli assetti aero-meccanici, permettendo così di trovare un equilibrio ideale tra aerodinamica e meccanica. Questa ricerca continua di perfezione non si limita ai mesi invernali, ma si espande anche durante la stagione, sfruttando le pause strategiche tra un Gran Premio e l’altro, come visto dopo le gare del Qatar e del Fuji.
Durante quest’anno, Ferrari ha fatto passi in avanti notevoli nella gestione delle gomme. Questo progresso è evidente sia nei commenti positivi dei piloti sia nella costanza mostrata durante le gare, in particolare nei secondi stint. La capacità di mantenere prestazioni elevate in qualifica è un altro aspetto chiave, con due pole position già conquistate e una terza che è stata però annullata a causa di irregolarità. È essenziale per Ferrari salvaguardare e sviluppare questa incisività sul giro secco, vitale in un contesto di competizione dove partire dalla pole è sempre più cruciale per evitare rischi in partenza dalla seconda fila o dal centro gruppo.
Nonostante i progressi, la gara in Bahrain ha messo in evidenza alcune vulnerabilità, con danni in partenza che hanno compromesso il degrado gomme. La crescita della 499P rappresenta, quindi, una sfida ma anche un’opportunità per un futuro all’insegna dell’innovazione e del superamento dei limiti.
Il 2024 porta con sé una Ferrari più evoluta e competitiva. La 499P non è solo un’auto da corsa, ma un simbolo di efficienza massima, specialmente nelle configurazioni a basso carico. In competizioni di avvicinamento come quella di Spa, il team ha dimostrato la propria padronanza del tracciato, risalendo dalla ultima posizione fino a imporsi nel corso della gara, prima di una controversa gestione della bandiera rossa. A Le Mans, l’auto Ferrari ha combattuto alla pari con le Toyota, un confronto che ha evidenziato l’efficacia del nuovo parametro di BoP, limitante dopo i 250 km/h, dimostrando che il successo non si basa solo sulle velocità in rettilineo.
Anche le condizioni meteorologiche non hanno messo in crisi la 499P, che ha reagito bene anche negli eventi di pioggia, segno che la preparazione e l’adattabilità della macchina sono andate oltre le aspettative. La strategia per ottenere la massima efficienza sin dall’inizio ha portato a progettare una vettura che eccelle nelle condizioni di alta velocità, risuonando l’importanza di maggiori investimenti in ciascuna delle piste ad alta efficienza, come dichiarato dal direttore tecnico Ferdinando Cannizzo. Questa attenzione ai dettagli ha fatto sì che la vittoria di Le Mans rimanesse un obiettivo cruciale ben oltre i titoli mondiali.
Accantonando la considerazione di avere una 499P esclusivamente da Le Mans, l’auto ha dimostrato di potersi comportare magnificamente anche su altri circuiti. Le vittorie acquisite ad Austin, e le ottime prestazioni a Imola e Bahrain, confermano che il team ha a disposizione un’auto versatile e in grado di adattarsi a diverse situazioni. La prestazione in Bahrain, ad esempio, sottolinea come la gestione del degrado gomme sia notevolmente migliorata, insieme alla capacità di affrontare asfalti irregolari e cordoli.
Tuttavia, le gare di Qatar e Brasile hanno visto la Ferrari vittima di un BoP a dir poco penalizzante, complicando il percorso che avrebbe potuto portare a ulteriori trionfi. Anche al Fuji, le Rosse hanno faticato in un contesto in cui le Toyota si sono dimostrate più solide e competitive nonostante limitazioni simili. Malgrado non sia possibile influenzare le decisioni sul Bilanciamento delle Prestazioni, la Ferrari può lavorare su strategie per ottimizzare il peso e la potenza, affrontando ogni sfida con determinazione e intelligenza.
La terza 499P, messa in pista da AF Corse, rappresenta una significante spinta per Ferrari. Non è facile schierare una terza vettura: richiede sforzi enormi, siano essi economici o logistici, ma i risultati hanno ripagato ampiamente, portando una vittoria importante ad Austin e arricchendo il bagaglio di dati preziosi. Ogni gara offre spunti per miglioramenti e affinamenti, e il 2024 ha già visto scendere in pista nuovi aggiornamenti. Tra questi, la ripartizione del raffreddamento per i freni, grazie a modifiche al design, ha ricevuto una valutazione positiva.
Siamo solo all’inizio, poiché Ferrari ha già pianificato aggiornamenti più importanti per il 2026. Questa scelta chiarisce l’assenza di problematiche critiche e conferma che ci sono ampi margini di crescita in vari aspetti, in particolare per l’assetto migliorato a carico elevato. La Scuderia ha una rara opportunità di concentrarsi su un pacchetto che potrà rinforzare l’intera 499P senza ricorrere soltanto a aggiustamenti minori.
Il 2025 diventa così il momento ideale per affinare le strategie e puntare su un’affidabilità di alto livello. Tuttavia, né l’ibrido né il suo impegno in pista sono privi di rischi, con guasti verificatisi in passato che hanno compromesso gare cruciali. Dare il massimo per evitare problemi sarà la priorità.
Il 2024 ha dimostrato che la 499P ha un potenziale mondiale. Tuttavia, le sfide da affrontare per prendere il titolo sono molteplici. Funzionare a pieno regime ha significato affrontare delle inevitabili sviste. Come accaduto alla doppietta di Spa, il team ha visto sfumare occasioni importanti, fatte anche di scelte strategiche che hanno portato a rifiuti di vittorie. Il Balance of Performance ha gravato su alcune competizioni, limitando le chance di affermarsi nel secondo stadio di campionato.
Quello che rimane è un’attenzione massima per il 2025, dove la Ferrari dovrà migliorare la propria esecuzione e preparare una macchina già testata e con il potenziale per raggiungere il grande sogno del titolo mondiale.