Il duello all’ultimo sangue tra Bucci e Orlando per la Liguria: che cosa sta succedendo alle elezioni. regionali.
Sono 1.341.799 gli elettori liguri che si apprestano a votare oggi e domani, lunedì 28 ottobre. Le urne saranno aperte in tutto il territorio regionale per eleggere il nuovo presidente e i trenta membri dell’assemblea legislativa. Nelle ultime elezioni del 2020, la partecipazione era stata di 716.211 votanti, un’affluenza del 53,42%. Questa volta, per il Governo Meloni, il risultato sarà un banco di prova per la solidità delle forze politiche locali.
A livello provinciale, gli elettori si distribuiscono tra Genova con 732.024, Savona con 243.962, La Spezia con 186.813 e Imperia con 179.000. Con 1.785 sezioni aperte dalle 7:00 alle 23:00 di oggi e dalle 7:00 alle 15:00 di domani, il monitoraggio della partecipazione è importante. Ogni voto conta e ogni scheda potrebbe decidere il futuro della Liguria. E non solo: l’esito di queste elezioni avrà ripercussioni anche a livello nazionale, dati i legami con le attuali forze di opposizione.
Nove i candidati alla presidenza della Regione Liguria. Sulla scheda elettorale, gli elettori troveranno: Alessandro Rosson , Davide Felice , Francesco Toscano , Marco Ferrando , e Nicola Rollando .
Inoltre, ci sono Maria Antonietta Cella , Nicola Morra , Marco Bucci e Andrea Orlando .
Gli elettori si troveranno quindi davanti a una ricca varietà di scelte, ognuna delle quali rappresenta un diverso approccio alla politica locale. E questo, in un modo o nell’altro, potrebbe fare la differenza per molti cittadini liguri. Ma quale sarà il fattore decisivo che guiderà gli elettori a scegliere tra questi candidati?
Riflettendo su ciò che è accaduto quattro anni fa, la scena politica ligure ha vissuto momenti significativi. Nel 2019, Giovanni Toti, il presidente uscente sostenuto dall’intero centrodestra, aveva ottenuto la rielezione con 383.053 voti, pari al 56,13% del totale. Ferruccio Sansa, sostenuto da Pd e M5S, lo seguì con 265.506 voti, ottenendo il 38,90%. Il terzo più votato di quella tornata fu Aristide Massardo, che non andò oltre il 2,42%.
La Lista Toti emerse come la forza politica maggiormente supportata, conquistando il 22,61% dei consensi. A seguire, il Partito Democratico-Articolo Uno si attestò al 19,89%, mentre la Lega si fermò al 17,14%. Fratelli d’Italia, il Movimento 5 Stelle, la Lista Sansa e Forza Italia si disputarono i restanti voti, mostrando un panorama intrigante e in continua evoluzione per le sfide elettorali successive. I risultati di queste elezioni potrebbero dare una chiara visione dell’orientamento politico attuale dei liguri e della direzione che la regione potrebbe prendere nei prossimi anni.
Il momento del voto è quindi non solo una questione di schede, ma un’espressione di intento collettivo per il futuro della Liguria e delle sue politiche. Una nuova era potrebbe iniziare.