L’universo della genitorialità sta vivendo un cambiamento interessante, con l’emergere di una figura professionale insolita: i baby namer. Questi esperti sono specializzati nell’aiutare le persone a scegliere il nome perfetto per il loro bambino. Una delle figure più in vista in questo nuovo campo è sicuramente Taylor Humphrey, che ha creato un vero e proprio impero nel mondo del baby naming. Le scelte che i genitori devono affrontare nella selezione di un nome sono diventate sempre più complesse, e c’è chi decide di affidarsi a professionisti per aiutarli in questa delicata fase della vita.
Il professionista del baby naming si distingue per la capacità di fornire suggerimenti e supporto altamente specializzati ai futuri genitori. Non si tratta più solo di un semplice consiglio tra amici o familiari: ora ci sono esperti che si dedicano a questa attività in modo quasi esclusivo. I baby namer, come Taylor Humphrey, offrono vari servizi, come consultazioni one-to-one o liste personalizzate di nomi, e possono arrivare a guadagnare da 330 a 28.000 euro, a seconda della complessità del servizio richiesto. Con più di 70.000 followers su TikTok, Humphrey dimostra come questa professione stia guadagnando popolarità e credibilità. La sua influenza e il suo approccio personalizzato hanno attirato l’attenzione di molti, confermando l’importanza di un nome ben scelto.
Le tendenze di naming per il 2022 sono affascinanti, rivelando preferenze culturali e sociali. Secondo i dati forniti dall’INSEE, tra i nomi maschili, Gabriel si presenta come il favorito con ben 4.889 nuovi nati, seguito da Léo e Raphaël. Al contrario, tra le femmine, è Jade a conquistare il primo posto, seguita da Louise e Ambre. Una novità interessante è l’emergere del nome Alba, che ha fatto un’apparizione sorprendente nella top 5. Queste scelte di nomi non solo riflettono le mode del momento ma anche il contesto sociale in cui vivono i genitori, rendendo evidente quanto sia cruciale attribuire il nome giusto al proprio bambino.
Il 2022 ha segnato un anno di cambiamenti significativi anche dal punto di vista demografico, con le statistiche che riportano un calo delle nascite. Con soli 726.000 nuovi nati, il tasso è diminuito del 2,2% rispetto all’anno precedente, segnando il livello più basso sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Questo dato è particolarmente allarmante, evidenziando una diminuzione del 20,8% rispetto al 1971 e una riduzione del 12,8% rispetto al 2010, che era già un periodo di bassa natalità. Questi numeri raccontano una storia complessa che coinvolge le aspettative dei genitori, le condizioni economiche e un cambiamento delle priorità nella società moderna.
Ma cosa esattamente offre un baby namer? Ebbene, il processo di consultazione è molto più strutturato di quanto si possa pensare. Tutto inizia con un questionario dettagliato, in cui i genitori possono esprimere le loro preferenze e le loro aspettative. I servizi disponibili variano notevolmente e possono includere una lista personalizzata di 15 nomi per 330 euro, la creazione di un libro sulla storia dei nomi, e perfino video personalizzati. Per chi desidera un supporto più ampio, si possono trovare pacchetti più complessi che possono arrivare fino a 28.000 euro. Sebbene alcune cifre possano sembrare eccessive, l’importanza della scelta del nome diventa evidente, accompagnata da un desiderio di ricercare la migliore opzione possibile per il piccolo in arrivo.
Infine, il ruolo dei social media non può essere sottovalutato nella crescita di questa professione. Piattaforme come Instagram e TikTok hanno trasformato il modo in cui i baby namer interagiscono con i loro clienti. Condivisioni di contenuti che riguardano tendenze, storie di nomi e consigli pratici hanno creato una comunità attiva e coinvolta. Questi esperti utilizzano i social per rafforzare il loro brand e aumentare la loro visibilità, accogliendo domande e rispondendo alle curiosità di molti futuri genitori, che spesso si sentono sopraffatti dalla scelta da effettuare. Questo tipo di approccio ha contribuito a far sì che il baby naming diventi non solo un servizio pratico, ma anche un fenomeno sociale in crescita.