Il recente annuncio del governo delle Azzorre ha catturato l’attenzione mondiale, con la creazione della più vasta rete di aree marine protette dell’Atlantico settentrionale. Un’impresa che non solo promuove la salvaguardia della biodiversità, ma segna anche un passo importante per la sostenibilità e la conservazione ambientale. Con una superficie impressionante di 287.000 chilometri quadrati, questa iniziativa è destinata a cambiare radicalmente il viso degli oceani che circondano le celebri isole portoghesi.
La nuova legislazione delle Azzorre è davvero ambiziosa. Essa designa il 30% delle acque che circondano l’arcipelago come zone marine protette, rendendo così questo luogo pioneristico per la conservazione. Di questa vasta area, la metà sarà dichiarata “completamente protetta,” il che significa che ogni forma di estrazione di risorse naturali sarà del tutto vietata. Questo approccio non si limita a un divieto; è una vera e propria salvaguardia del fragile ecosistema marino. L’altro 50% è definito “altamente protetto” e permette l’impiego limitato delle risorse naturali, sempre con un occhio attento al recupero e alla salute degli ecosistemi marini. Le isole delle Azzorre, con il loro mare straordinario e le ricchezze nascoste nei fondali, ottengono così una protezione senza precedenti.
Al centro dell’incredibile bellezza delle Azzorre c’è un ecosistema marino di rara varietà. Situato a metà strada dell’Atlantico, l’arcipelago è un paradiso per la vita marina. Con fondali sottomarini che si elevano per migliaia di metri e un sistema unico di sorgenti idrotermali, la regione favorisce l’esistenza di barriere coralline profonde e sorprendenti. Le acque circostanti non sono semplici contenitori di vita; sono un mosaico di biodiversità. Qui, è comune incontrare mante, mobule e diverse specie di squali, ma non solo. Le acque delle Azzorre offrono rifugio a balene, capodogli e addirittura sei specie distinte di tartarughe marine. La promozione di queste aree protette ci ricorda l’importanza della conservazione, poiché non solo servono a proteggere gli animali, ma garantiscono anche la salute del pianeta nel suo insieme.
Questa iniziativa delle Azzorre si colloca in un contesto globale. Infatti, precede un evento cruciale: la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, in programma dal 2 al 13 dicembre a Riad, Arabia Saudita. Qui, i rappresentanti di 196 nazioni discuteranno obiettivi ambiziosi, tra cui quello di proteggere entro il 2030 il 30% della superficie terrestre e marina del nostro pianeta. Il presidente del governo regionale delle Azzorre, José Manuel Bolieiro, ha evidenziato l’importanza di questo passaggio, affermando che le Azzorre stanno guidando la strada, decidendo autonomamente il proprio futuro. Non si tratta di una mera dichiarazione, ma di un impegno concreto a favore della salute degli oceani e della biodiversità.
Le isole delle Azzorre non hanno solo un significato ecologico; esse rappresentano anche un pezzo dell’identità collettiva del popolo portoghese. Il mare non è solo un’immensa distesa d’acqua; è vita, cultura e un motore economico fondamentale per il territorio. Bolieiro, nel suo discorso, ha sottolineato l’importanza del mare nella vita sociale e culturale della regione. La decisione di proteggere un terzo delle loro acque non è solo un atto di conservazione, ma un’impegnativa responsabilità verso le generazioni future. Le Azzorre si pongono come esempio di come un territorio possa interagire e rispettare l’ambiente circostante, creando nello stesso tempo opportunità per uno sviluppo economico sostenibile legato alla cosiddetta “economia blu.”
Con una rete di aree marine protette, le Azzorre non solo si affidano al passato, ma pongono solide basi per costruire un futuro prospero e rispettoso della natura.