Nautica

Costa Concordia, quello che non vi hanno mai detto | Schettino, De Falco e le 32 vittime

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Claudio Rossi

Undici anni fa la tragedia all’Isola del Giglio. La storia, le figure principali e le operazioni successive

Se non vi fossero state 32 vittime e una sofferenza immensa, tutt’oggi da rispettare, saremmo di fronte a una vicenda in alcuni suoi aspetti, grottesca. Grottesca, innanzitutto per una delle figure principali della storia: il comandante Francesco Schettino. E’ lui il protagonista del naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012, undici anni fa, ormai, al largo dell’Isola del Giglio, rinomata località turistica in provincia di Grosseto.

Il naufragio della Costa Concordia (pontilenews.it)

La nascita della Costa Concordia

Ha “vissuto” per poco meno di sette anni la Costa Concordia. Nave da crociera della compagnia di navigazione Costa Crociere, capostipite della Classe Concordia, varata nel 2005. E’ stata una delle più grandi navi della flotta in servizio fino al suo naufragio.

Una linea tra le più ambite per gli amanti del crocierismo. Nel tempo è stata affiancata da diverse navi “gemelle”: nel 2007 da Costa Serena, nel 2008 da Carnival Splendor, nel 2009 da Costa Pacifica, nel 2011 da Costa Favolosa e nel 2012 da Costa Fascinosa.

La Costa Concordia prima del naufragio (Wikipedia)

Progettata negli uffici di progettazione navale di Trieste e costruita dai cantieri navali della Fincantieri di Genova Sestri Ponente, fu varata il 2 settembre 2005. Il nome Concordia fa riferimento all’unità e alla pace fra le nazioni europee. I suoi tredici ponti avevano i nomi di altrettanti Stati europei: Olanda, Svezia, Belgio, Grecia, Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Austria e Polonia. Insomma, un natante molto importante per la storica e autorevole compagnia, fondata nel 1854 a Genova.

Il viaggio inaugurale

Prova di quanto l’azienda puntasse su questo scafo, è il fatto che ebbe sia una crociera di vernissage, sia una crociera inaugurale. La prima, di sei giorni e cinque notti, iniziò il 9 luglio 2006, partì da Civitavecchia e vide la nave salpare alla volta di Tunisi, proseguendo poi per La Valletta (Malta), Tripoli (Libia), Civitavecchia e giungendo infine nello scalo ligure di Savona, base operativa della compagnia crocieristica.

Gli interni della Costa Concordia (pontilenews.it)

La seconda, invece, partì proprio da questo porto il 15 luglio alla volta di Barcellona, toccando successivamente Alicante, Gibilterra, Lisbona, Cadice, Malaga e Civitavecchia, attraccando di nuovo nel porto di Savona il 24 luglio. Solo dopo quella data, la Costa Concordia poteva dirsi effettivamente pronta per iniziare il suo compito. Peraltro portato avanti, per anni, con grande onore.

Le caratteristiche della Costa Concordia

Una nave dalle dimensioni molto significative, dicevamo. La nave contava 1.500 cabine totali, delle quali 87 all’interno dell’area benessere e 505 con balcone privato, 58 suite con balcone privato e altre 12 suite all’interno dell’area benessere. Al momento del varo, peraltro, era dotata del più grande centro benessere a bordo di una nave da crociera, dislocato su due ponti. Disponeva, inoltre, di un acquascivolo giallo all’esterno e blu all’interno, cinque vasche idromassaggio Jacuzzi ad acqua calda, un campo polisportivo e un percorso jogging.

Uno dei ristoranti della Costa Concordia (pontilenews.it)

Un natante adatto per i passeggeri di ogni età, dato che a bordo si trovavano ben cinque ristoranti, tredici bar, nonché un teatro disposto su tre ponti denominato Atene, un simulatore di guida da Gran Premio con la replica di una vettura di Formula 1, videogiochi, una discoteca, sale da ballo, una casa da gioco, un maxi schermo cinematografico di 18 m² e un cinema 4D.

La notte del 13 gennaio 2012

Negli anni, dunque, la Costa Concordia ha ospitato migliaia di passeggeri, felici di divertirsi e di farsi coccolare dalle tante attrattive a bordo. E doveva essere una dei quelle crociere da sogno anche quello che poi si è rivelato l’ultimo viaggio della Costa Concordia. Un incubo.

All’inizio del 2012, la Costa Concordia si trova in navigazione da Civitavecchia a Savona per una crociera nel Mediterraneo con partenza da Civitavecchia e scali previsti a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Cagliari, Palermo. Sono da poco passate le 21.45 quando la nave urta il più piccolo degli scogli de Le Scole, situato a circa 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio. L’incidente provoca uno squarcio di circa 36 metri nello scafo.

La notte della Costa Concordia (Ansa)

E’ subito panico a bordo. L’urto, con la conseguente apertura dello scafo, fa tremare la nave. I passeggeri se ne accorgono immediatamente e notano che la nave inizia a sbandare pericolosamente sul lato di dritta. Si piega sul lato dritto e si appoggia al fondale, restando in larga parte emergente.

Le operazioni di salvataggio si protraggono per ore: circa 4200 persone vengono tratte in salvo. Vigili del fuoco, guardia costiera, forze dell’ordine, protezione civile. Tutta la squadra-Stato entrerà in gioco per portare fuori dall’imbarcazione i passeggeri. Saranno sbarcati in prevalenza mediante le lance di salvataggio, e alcune centinaia, rimaste bloccate a bordo dopo il rovesciamento, mediante motovedette ed elicotteri. Alla fine, purtroppo, si conteranno però 32 vittime.

La figura del comandante Schettino

Tutta Italia seguirà con grande trepidazione la corsa contro il tempo per impedire l’irreparabile, prima che la nave potesse inabissarsi definitivamente. E quelle lunghe dirette televisive dall’Isola del Giglio faranno emergere, non senza tratti grotteschi, la figura del comandante della nave, Francesco Schettino. E’ lui che è diventato, anche alla luce delle inchieste successive e della divulgazione di alcune registrazioni, l’emblema di chi si sarebbe sottratto ai propri doveri.

Francesco Schettino (pontilenews.it)

Alle 00:32 il comandante Schettino avrebbe infatti riferito alla Sala operativa di Livorno della presenza in mare, a dritta, di naufraghi da recuperare (a soccorso dei quali sono stati inviati mezzi nautici minori, di dimensioni adeguate dall’OSC, “Apruzzi” e dalla motovedetta CC 701 dei Carabinieri), e due minuti dopo, contattato dalla Capitaneria di Livorno, ha detto di trovarsi su una lancia di dritta sulla quale era dovuto salire a causa dell’accentuato sbandamento della nave, aggiungendo di credere – erroneamente – che tutti fossero già in salvo.

Qualche giorno dopo il naufragio sono state pubblicate le registrazioni di alcune telefonate (la prima alle 00:32) in cui il capitano di fregata Gregorio de Falco della capitaneria di porto di Livorno intimava al comandante di risalire sul relitto, ormai coricato sul fianco, e Schettino rispondeva, mentendo, che stava coordinando le operazioni da una lancia di salvataggio, essendo ormai il relitto impraticabile.

“Salga a bordo, cazzo!”

Proprio il comandante De Falco diventerà il contraltare di Schettino. Coordinando le operazioni di sbarco, l’ufficiale della Marina Militare avrebbe dimostrato, anche a fronte delle risposte farfugliate del comandante della Costa Concordia, grande risolutezza.

Gregorio De Falco (Ansa)

Resta ancora oggi una frase cult, rintracciabile anche online, il suo ordine “Salga a bordo, cazzo!” pronunciata nei confronti di Schettino che, evidentemente, aveva abbandonato troppo presto la sua nave. Quel comportamento darà grande visibilità a De Falco che, anni dopo, diventerà anche parlamentare, candidato dal Movimento 5 Stelle.

I processi

La tragedia costituisce uno dei più gravi incidenti marittimi della storia italiana. La Costa Concordia è stata la nave di maggior tonnellaggio nella storia a essere stata vittima di naufragio. Tutto per via di una manovra effettuata con poca perizia, come dimostreranno i processi.

Secondo quanto accertato dalla giustizia, la nave si sarebbe mossa con velocità di 15,5 nodi per una manovra di passaggio ravvicinato (nota come “inchino”) sotto l’isola del Giglio, prevista da prima della partenza e chiesta, secondo quanto deposto dal comandante Schettino, dal maître della nave, possessore di una casa sull’isola.

Francesco Schettino all’uscita da una delle udienze (pontilenews.it)

Il comandante della nave Francesco Schettino, all’epoca dei fatti dell’età di 51 anni, è stato processato per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio e abbandono di nave e condannato in appello e Cassazione a 16 anni, oltre all’interdizione per 5 anni da tutte le professioni marittime.

Lo smantellamento

Una tragedia immane, in cui vi furono 32 morti, dei quali 30 corpi furono recuperati tra il momento del naufragio e la fine del marzo 2012. I resti degli ultimi 2 dispersi furono rinvenuti rispettivamente uno nell’ottobre 2013, dopo le operazioni di raddrizzamento per la rimozione della nave, l’altro il 3 novembre 2014, durante le operazioni di smantellamento della nave nel porto di Genova.

La Costa Concordia raddrizzata anni dopo il naufragio (pontilenews.it)

Ci vorranno, peraltro, diversi anni per completare le operazioni di rimozione e smantellamento dello scafo, rimasto lì, piegato in maniera sinistra, come da monito. Operazioni iniziate il 16 settembre 2013, per disincagliare l’enorme natante dal fondale roccioso e raddrizzarlo in posizione di galleggiamento.

Ma ci vorranno ancora diversi anni prima che la nave potesse essere definitivamente smantellata, nel porto di Genova. Le operazioni finali iniziano, effettivamente, il 12 maggio 2015, dopo che il relitto della nave, viene alleggerito di 5.700 tonnellate di materiali. Finirà tutto il 1º settembre 2016. Il costo dell’operazione è stato di 1 miliardo di euro. Il doppio del costo di costruzione della nave.

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